giovedì 2 ottobre 2008

LA STORIA DEL SALAME

Tanto tempo fa in un quartiere conosciuto ai più come cappuccini c'era un ampia zona commerciale costituita da un bar e da un alimentari. Il proprietario del bar era un omone grosso e cattivo, con una bocca appena ricostruita, mentre l'altra attività era gestita da un tranquillo commerciante del luogo. Dopo cena il bar era sempre aperto e popolato dai gioiosi ragazzi abitanti nelle vie circostanti che consumavano, seppur con contegno, bottiglie di birra mentre si scambiavano due chiacchiere sulla giornata appena trascorsa. Il barista però non si preoccupava di pulire il piazzale davanti al locale e tutte le mattine il gestore dell'alimentari si trovava di fronte alla propria vetrina bottiglie, pezzi di vetro, vomito e addirittura siringhe, sicuramente portate fin lì da qualche lavoratore della Novartis che erroneamente se le era infilate in tasca in un momento di distrazione. Fu così che una mattina andò dal barista chiedendogli di poter dare quantomeno una spazzata prima di chiudere. I due si beccarono un po' e non raggiunsero un accordo che avrebbe riportato la serenità nell'ambiente.
Nei giorni lavorativi un gruppo di giovani operai era solito trascorrere la pausa pranzo nei tavolini dell'alimentari, dove si sfamavano con qualche panino prima di tornare al lavoro. Fu così che il barista scavalcò la siepe che separa i due negozi e invitò i bravi operai ad andare a mangiare da lui, garantendoli che li avrebbe fatto dei panini ancora più buoni e saporiti. Tutto questo davanti al proprietario dell'alimentari che, sbigottito, assisteva alla scena. Dopo giorni di insistenza essi cedettero alle lusinghe e cambiarono il locale dove fare pranzo, ma solo per una volta, tanto erano rimasti scontenti dal servizio ricevuto. Il barista non digerì la sconfitta, e dopo aver detto a tutti che secondo le classifiche apparse sui giornali la sua è la seconda miglior pizza di Siena, comprò tutti i tipi possibili immaginabili di salame promettendo solennemente che avrebbe fatto chiudere l'alimentari, tanti sarebbero stati i suoi clienti. E vissero tutti felici e contenti.


Come finisce la favola non ci è concesso sapere
questa è la storia di un barista
che per vendere più da bere
il salame piccante mise bene in vista
E' la storia del salume
da raccontare ai ragazzi di anni venti
di un uomo che ha perso il lume
ma ha ritrovato i denti
Buonanotte

Un saluto a Luisa che dopo aver letto il post precedente mi ha chiesto: "Ma che ha fatto Erica? Si è cacata addosso??" Sei stanca Luisa, vai a letto.




6 commenti:

Anonimo ha detto...

che storia! appena mi nasce il nipote la uso per farlo addormentare la sera... poi vo a farmi fare un panino all'alimentari!

grande guidone

Anonimo ha detto...

vai in culo guidone...
lo candido come peggiore articolo di sempre

Anonimo ha detto...

No no...dalla foto in giù è stupendo!

Anonimo ha detto...

ma che ti sei fumato?

Anonimo ha detto...

GUIDO FOREVERRRRRRRRRRRR

Anonimo ha detto...

che stronzo guììììììì!!!!!!!!!ma che ne so io che sn morta ultimamente e non esco più........nono nn capisco proprio una sega...ahahah