lunedì 31 dicembre 2012
DUEMILACREDICI
Faccio con affetto gli auguri di buon anno a chi si è laureato , a chi ha viaggiato e a chi è tornato a casa, a chi studia ancora e ha voglia d'imparare , a chi lavora , sempre e comunque. A chi non ha mai lavorato , comunque e convinto. A chi non si sa bene cosa stia facendo , a chi non lo ha mai saputo , a chi è sparito , a chi non vedo da due anni , a chi c'è ancora , a chi ha voglia , a chi è stato sfortunato
auguri al Cecca , al suo ginocchio, al suoi occhio e alle sue dita del piede! Io dico qualcun(a) ti ha mandato una maledizione..
auguri al Rossi , e al suo timpano. In attesa delle prossima vacanza
auguri a Chino e alla sua patente ritrovata
auguri a Bubi e all'amore ritrovato...
auguri a Daddone al lavoro da ritrovare
auguri al Chellini e al suo coraggio da leone
auguri all'ex capitan Bartali , bandiera in decadenza
auguri a Marcooo e che ti appaia la madonna nel sonno e ti indichi la strada
auguri a Carlotta ,alla ricerca di una residenza
auguri a Erica , e usa il mio regalo :)
auguri a Giulia , Sarah e Luisa per tutte le sigarette scroccate!
auguri allo Spado e a Daniele , ovunque voi siate
Dal mio 2012 mi porto dietro 36.000 km sulla Siena-Firenze , una trasferta a Londra , un'avventura a Pag, un giretto a tremila metri sulle alpi , tante gioie dal mio Meroni secondo in classifica , molte sbornie, una fidanzata che in fondo mi vuole bene.
Concludo facendo a tutti un semplice invito per il 2013 che è anche una mia speranza:
Divertiamoci , godiamocela, e sfruttiamo i nostri 25 anni in tutta la loro forza e bellezza.
DUEMILACREDICI !!!
mercoledì 17 ottobre 2012
GENERAZIONE DI PIEGATI
sabato 15 settembre 2012
TANTO FATMIR RIAPRE... PRIMA O POI
sabato 7 luglio 2012
martedì 12 giugno 2012
UNA SECONDA OCCASIONE
Non ne capitano molte nella vita, di seconde occasioni; spesso possiamo solo rimpiangere gli errori , maledire una partita persa per un niente ,un amore fuggito per una parola di troppo , un gesto sbagliato nel momento sbagliato. Spesso è così , non c'è modo di rimediare , e solo il tempo può smussare gli angoli , ma mai cancellare quel retrogusto di amaro nello stomaco.
Ma stavolta è diverso. Perchè I Cappuccini hanno fatto il miracolo. Il ritiro al Baluba ha funzionato ancora, e il Quercegrossa campione in carica è stato travolto per 6 a 3 nei quarti di finale. Abbandonati anche dai propri allenatori , che hanno preferito il comodo palazzetto della menssana a un'umida panchina, i ragazzi in maglia azzurra hanno sfoderato una prestazione quasi perfetta, vincendo contro ogni pronostico la loro prima partita nel torneo, dopo tre sconfitte consecutive, e raggiungendo così la semifinale.
Arbia. Ancora Arbia. Un anno dopo. E stavolta la posta è altissima, c'è in palio la finale. E' il momento di trasformare tutta la rabbia che ci teniamo dentro in una grande energia. E che vada come vada , ripeto ciò che dissi dopo la nostra esclusione :" Si può vincere con il cuore e l'onore , si può perdere a testa alta e con dignità. Noi non abbiamo perso mai di vista entrambe le cose. Noi non siamo migliori , noi siamo semplicemente diversi."
Andiamo a prenderci ciò ci spetta. Asfaltiamoli!
venerdì 8 giugno 2012
MA CHE VELOCITA'
"... Ora pensarci non serve che male fa
si ma se solo potessi tronare là
un'ora sola in quella scuola
sai quanto pagherei ... "
mercoledì 6 giugno 2012
LA CRISI DEI CAPPUCCINI
lunedì 28 maggio 2012
mercoledì 16 maggio 2012
ALE E PIPPO
Una volta ricordo di aver letto che la gioventù finisce quando il tuo giocatore preferito è più giovane di te.
Alessandro Del Piero e Pippo Inzaghi , simboli di un'intera generazione lasciano tra le lacrime. Erano la coppia d'attacco della Juve 97/98.
Del Piero, arrivato alla Juve da ragazzo poco più che maggiorenne la lascia da uomo vero , a 38 anni e con tre figli. Comprai la sua maglietta a una bancarella per 15 mila lire nell'estate del '97. C'era nel 2002 quando strappò lo scudetto all'inter all'ultima giornata , e io stavo per fare l'esame di terza media. C'era nel 2003 , quando guardammo insieme la finale di Champions tutta italiana , e c'era soprattutto nel 2006 , noi maggiorenni e lui campione del mondo. C'era nelle delusioni , nei mondiali e negli europei persi, nelle stagioni storte , negli inverni più tristi. Ma sempre a testa alta, senza una polemica, da vero capitano , da vero esempio.
Se Del Piero faceva i gol alla Del Piero, non possiamo non citare i gol alla Inzaghi di Super Pippo Inzaghi. Che sono ancora più difficili! Di culo , di schiena , di polpaccio , di orecchio , ma sempre da attaccante vero.
E quel suo modo di esultare. Lo stesso che si giocasse una finale di Champions o un'amichevole di metà agosto.
Onore a voi , Pippo e Ale. Eroi moderni di un calcio che non c'è più.
domenica 6 maggio 2012
FINE DELLA CORSA
La bella vita... continua!!!
venerdì 4 maggio 2012
I NUMERI DELLA VITA II
Alcune ali destre caracollano per tutta la vita sulla fascia di
competenza, con la serietà dei Domenghini e degli Zambrotta. Altre
hanno in sè lo spirito dei Jair, dei Causio e dei Beckam: possono
decidere la partita da sole. Se avete un'ala destra in azienda,
tenetela da conto. Oppure fatela fuori subito: potrebbe soffiarvi il
posto.
Le mezzali destre (numero 8) sono personaggi diversi.
Caratterialmente, si inseriscono dovunque. Ma covano dentro di sè
l'invidia per il numero 1O (il numero dei leader, dei geni e dei
pazzi). La mezzala destra, in un'associazione, farà il
vicepresidente. In un condominio, il presidente dell'assemblea. Molte
donne si lamentano di aver sposato una mezzala destra: un uomo senza
il fascino macho del mediano, né il carisma di un centroavanti. Ma
ammettono che è un buon papà, e sa caricare la station-wagon.
Siamo ai numeri 9. Chi sono i centroavanti tra di noi? Quelli che
sono sempre in prima fila. Dall'asilo all'ospizio, alzano la mano,
prendono la parola, offrono la propria candidatura. Alcuni realizzano
i propri obiettivi; altri segnano solo perchè gli lasciamo tirare i
rigori. Ma il centroavanti in genere piace perchè, mentre insegue la
gloria, si prende le grane. Possiede la baldanza di Don Chisciotte,
il linguaggio di Tex Willer, la bullaggine disneyana del Re Leone. Le
squadre, le famiglie e le nazioni, spesso, finiscono per dipendere da
lui. Ne abbiamo uno anche a Palazzo Chigi. La volontà non gli manca.
Speriamo eviti i colpi di testa.
Sul numero 10 esiste tanta letteratura che verrebbe voglia di non
soffermarsi su di lui (o lei). Chi indossa, nella vita, la maglia di
Rivera e Maradona? Spesso si tratta di personaggi insoddisfatti:
gente che ha accettato il ruolo senza averlo cercato. Altre volte, il
numero 10 è un'ala destra senza alternative: o cambiava maglia,
oppure la squadra andava a ramengo. Tra tutti, questi sono i
migliori. Non calciano le punizioni, non fanno i divi: mettono la
fascia di capitano e si presentano per primi ogni mattina (in
azienda, in ufficio, in ospedale).
Ma ci sono anche numeri 10 che pensano d'essere unici, e ci
costringono a correre per loro. In un reparto d'ospedale, pensano
più alle pubbliche relazioni che alla clinica medica. In un giornale
di provincia, spendono, spandono e spariscono (prima che l'editore
faccia i conti). In un'azienda pubblica, passano come meteore,
lasciandola in fondo alla classifica. In un ministero, annunciano
dieci programmi rivoluzionari, ottengono cento articoli sui giornali:
poi danno le dimissioni. In amore, il numero 10 si considera un gran
seduttore. E talvolta lo è davvero. Ma solo perchè lei è un
incorreggibile terzino destro.
Siamo alle ali sinistre (numero 11), che hanno subito una mutazione.
Un tempo quello era il ruolo dei geniacci come Mariolino Corso, che
nelle giornate estive giocava all'ombra delle tribune. Oggi le ali
sinistre sono dei centrocampisti, e talvolta non sono neppure
mancine. Nulla di male, naturalmente. Ma quando sulla spalle del
collega ci sembra di intravedere il numero 11, non illudiamoci:
potrebbe essere Guly. Bravo ragazzo, utile alla causa. Ma il genio,
sul prato verde di un ufficio, è un'altra cosa.
Ecco: abbiamo finito. Rimarrebbero da descrivere i panchinari della
vita. Ma ci manca il cuore..."
Articolo dei primi anni 2000, da Sport Week.
Un paio di immagini dei primi anni '10... almeno ridiamoci su...
lunedì 30 aprile 2012
I NUMERI DELLA VITA
"...Tempo fa ho scritto che George Harrison era il mediano dei Beatles. Mediano geniale (non ci avrebbe regalato “Something” e “Here Comes the Sun”). Ma, comunque, un mediano. La mezzala destra era Paul McCartney. L’ala sinistra, senza dubbio, John Lennon. E con due così là davanti, i Fab Four potevano permettersi di tenere in squadra anche Ringo Starr, il Sorondo della situazione. Il ragionamento, se ci pensate, si può estendere a famiglie, uffici , coppie , redazioni, associazioni e circoli ricreativi. Osserviamo chi ci sta vicino , e cerchiamo di scoprire quale numero invisibile porta sulla schiena. E quando parlo di numeri di magli , divento un conservatore: 1 per me è il portiere, 2 il terzino destro, 3 il terzino sinistro, 4 il mediano, 5 lo stopper, 6 il libero e così via. Vedere un centravanti col numero 32 mi provoca l'orticaria. A meno che sia Bobo Vieri, naturalmente. Il quale- se continua a giocare e a segnare così – può scendere il campo anche indossando il codice fiscale. Avanti, dunque. Chi sono i portieri tra noi? Io li riconosco, e li stimo. Sono donne, due volte su tre. Persone rassicuranti che domano i caratteri più bellicosi. Mentre davanti a loro va in scena il caos, tengono la posizione. In famiglia, sorridono e consolano. Sul lavoro, consigliano e proteggono. All’università, tranquilizzano prima degli esami. Se avete un portiere nella vostra vita, tenetelo caro. Certi rigori della sorte non li parerà nemmeno lei/lui, ma una partita non è fatta solo di rigori. Il terzino destro è un animale completamente diverso. Salvo eccezioni, si tratta di persone senza particolari guizzi ( ma ricordate il gol di Tarcisio Burgnich in Italia-Germania del 1970). Hanno caratteri ruvidi e introversi , e da principio possono non piacere. I terzini destri sono uomini , di solito. Se trovano una donna-ala sinistra, la marcano stretta per tutta la vita, e sono felici. I terzini sinistri, un tempo, venivano detti “fluidificanti”. Il vocabolo è orrendo – chimico-idraulico, mal s’adatta a giocatori come Facchetti, Cabrini e Maldini – ma rende l’idea. Il terzino sinistro non si rivela subito: scatta quando meno ve l’aspettate. Voi gridate “Ehi, ricorda che sei un terzino!”. Ma lui è già al galoppo verso un viaggio o un’ avventura, ha già presentato una lettera di dimissioni, sposato una ragazza conosciuta il mese prima. Il personaggio non è prevedibile, ed è sentimentalmente agitato. Un tempo si diceva “Corre la cavallina”. Oggi si dice: “Corre come un terzino sinistro.” Il mediano porta il numero 4, ed è un personaggio fantastico. Se ne sono occupati gli scrittori (Soriano) e i cantanti (Ligabue), ma non tutti capiscono la poesia del ruolo. Il mediano detta i tempi, in campo come nella vita. E’ un buon amante, un ottimo papà, un amico affidabile: le compagnie, con un centroavanti, si divertono; ma, senza un mediano, si sfasciano. Nelle aziende, il mediano diventa responsabile della produzione. Nei giornali, viene promosso capo redattore. In una missione spaziale, gli chiedono di badare alla navicella mentre gli altri scendono sulla luna. E lui sta là, e sorride. Siamo allo stopper, maglia numero 5. Ottimi stopper sono certe fidanzate: cerchi di andar via, e ti stendono (al massimo, ti permettono un colpo di testa). Stopper storicamente efficaci sono alcune madri. Non lasciano che i figli si sgancino; piuttosto li cinturano quando l’arbitro non vede. Uno stopper esiste in ogni azienda. Quando tutti si entusiasmano e fuggono in avanti, lui grida “Attenti al contropiede.” Se gli avessero dato retta, durante il boom della “new economy”, avremmo evitato molti guai. Infine, il libero. Il numero 6 è un personaggio singolare, perchè deve intervenire dopo che tutti gli altri hanno sbagliato. Il ruolo può sembrare ingrato, ma il vero libero agisce per vocazione. Gli americani lo chiamano “troubleshooter”, ed è fondamentale in qualsiasi organizzazione. Ogni direttore di giornale, se è bravo, deve individuare il libero in redazione, e affidargli un compito che sta tra il confessore e l’agente segreto, l’infermiere e il mediatore, l’esploratore e il killer gentile. Qui ci fermiamo. All’attacco, penseremo la prossima volta...."
domenica 22 aprile 2012
SOLO IN ITALIA
martedì 17 aprile 2012
CAUNTRI ROD
vaffanculo, non dovrebbero far vedere film come il titanic la domenica sera!! io convinto di averlo visto chissà quante volte, e invece mi fa l'idea m'ero sempre addormentato prima, perchè se mi fossi ricordato il finale col cazzo che lo riguardavo, che c'è avuto il groppo in gola fino a metà lunedì pomeriggio! ci vorrebbe un po' di colore ... altro che navi che affondano... COUNTRY ROADS...TAKE ME HOME...
sabato 14 aprile 2012
CHE PIRAMIDE!
lunedì 9 aprile 2012
UNA SPLENDIDA GIORNATA
domenica 8 aprile 2012
sabato 7 aprile 2012
UN FILM DI DINO CRISI
In tempi di grande crisi godiamoci questi tre giorni di festa tra uova , colombe , agnelli divorati , pani benedetti e via crucis alcoliche. Meteo instabile pasqua e pasquetta a rischio. Avrei trovato un posticino dove per lunedì non dovremmo avere problemi meteorologici. Magari un po' scomodo da raggiungere, trovandosi nell'estremo nord del Camerun , ma dato il fatto che si preannuncia una bella giornata per una volta possiamo fare un piccolo sacrificio. "Braciata a Yagoua , 9/4/2012"
venerdì 6 aprile 2012
STIAMO TORNANDO...
Troppo un mese senza scrivere... come mi ha fatto notare un attento lettore non era mai capitato. Mancanza di voglia , di tempo e di idee... Dopo una lunga riflessione abbiamo deciso di tornare in prima linea, in un altro formato, con più attualità , video direttamente dalla rete , meno parole e più fatti , meno gossip e più azione, con la promessa di riuscire a lanciare sul web un post al giorno , anche se per poche righe, con un pensiero , una frase , l'idea di un momento buttata lì. I tempi sono cambiati , è arrivato il momento di non farceli scappare di mano ...... siamo tornati e non ci fermeremo .... Come i treni a vapore....
domenica 19 febbraio 2012
MATTEO CECCARELLI, PUGILE
" Né io , ne tu, nessuno può colpire duro come fa la vita … perciò andando avanti non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi … come incassi … e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti , così se sei un vincente e se credi di essere forte lo devi dimostrare … "
Rocky
“Tu sei il campione, ma io sono il re”
Mike Tyson
“… I campioni non si costruiscono in palestra. Si costruiscono dall’interno , partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno , una visione. Devono avere l’abilità e la volontà. Ma la volonta deve essere più forte dell’abilità…”
Cassius Clay
" Stasera papillon ?"
Matteo Ceccarelli
Un debutto da leggenda, un pugile d'altri tempi, un lottatore indomabile.Matteo Ceccarelli entra nel mondo della boxe dalla porta principale. E trasforma il Pala Giannelli in una bolgia infernale, come ai tempi dellamens sana anni '70. Più forte della febbre, dell'emozione , dell'inesperienza. Con il sottofondo della musica di Eminem , Ceccarelli si presenta sul ring alle ore 22 circa. Gli amici sono tutti con lui.
"Secondo me non arriva al secondo round"
"Oggi parte il naso sicuro"
"Ho scommesso 50 euro su quell'altro"
"Poro Cecca, dopo c'è anche da raccattarlo"
E si sa, quando le persone care hanno fiducia in te tutto diventa possibile. L'inizio non è dei migliori, l'avversario colpisce , e colpisce bene. Il fiato dura i primi cinquanta secondi circa. Il secondo round lo mette a dura prova, ma quando tutto sembra volgere per il peggio il Cecca trova delle forze incredibili dentro di sè e si inventa dal niente una terza ripresa da antologia. Tre minuti di rabbia , di voglia , di tanto cuore. Il pubblico è in piedi , completamente impazzito. "Buttalo giùCecca, buttalo giù!!". Alla fine è ko tecnico. Alza le braccia al cielo, si prende il premio (una fantastica bottiglia di San Giorgio a Lapi del 2010) e ringrazia.
In conferenza stampa ammette di meditare sul ritiro. "Preferisco lasciare all'apice della carriera, da vincente".
Continua... (?)
Vuoi sfidarlo??
martedì 31 gennaio 2012
E CADE LA NEVE...
Ho dei ricordi di ripetuti risvegli mattutini in cui la più grande speranza era quella di guardare fuori dalla finestra e di vedere tutto bianco. Ma questo non succedeva mai. La giornata cominciava subito male. Perchè quando c'era la temperatura giusto per nevicare c'era sempre il sole, quando invece era nuvolo erano sempre quei cazzo di 6/7 gradi che non servivano a niente. E magari pioveva. Questo è ciò che mi ricordo dell'età adolescenziale.
Che giornata fantastica!! Appena aperta la finestra finalmente vedo subito i tetti bianchi e decido di andare a scuola a piedi. Chiamo il Chellini e gli dico di fermarsi davanti casa mia con il tram. Appena uscito di casa trovo lui, il Monaldi, il Vigni e l’Alberi ed insieme arriviamo a scuola. C’é un'aria più allegra stamani, quando è tutto bianco alla fine sono tutti più contenti, e vengo costretto dallo Spado, il Chella e Pippo a fare festa con loro, anche se io ero invece fortemente deciso ad entrare. Facciamo un salto al filusè e poi ai cappuccini, casa dello Spado, dove guardiamo prima Bagno Maria e poi un filmino. Il tutto tra una pallata di neve e una scazzottata prolungata sul divano. Il padrone di casa ci fa vedere tutte le pistole del su babbo mentre fuori la neve comincia ad attaccare in terra nel tripudio generale... Con il Chellini ci mettiamo a giocare con le carte con gli elicotteri, avete presente quelle con tutti i valori (potenza, cilindata, velocità) che andavano di moda qualche anno fa? Ma lo Spado si rifiuta "Ma via UNO-A Ma dai, ma che é, alle elementari ci si giocava, ma che é?!? Il Chellini e Pippo rischiano di rovesciare i vasini nelle mensole dello Spado che fa una faccia buffissima e impaurita... poi lo fo incazzare e mi fionda il giacchetto di sotto dalla finestra! Andiamo fuori e stiamo una mezzora buona a fare a pallate e ci diamo appuntamento alle 3 e mezzo del pomeriggio, giusto il tempo di tornare a casa a mangiare un boccone e guardare su canale 3 il Masoni nell'inmancabile tour cittadino per farci vedere quanta neve c'è a giro! Arriviamo per primi io e Daniele ed entriamo subito in casa Fusai, ormai diventata più un bar che un'abitazione. Infatti dopo poco arrivano lo Spado, il Chellini e Pippo il quale entrando con i doposci pieni di neve le insudicia senza troppa premura il pavimento di camera. Il Carfora si mette a discutere con Francesca per qualche stronzata (basta con queste tredicienni!!) e rimaniamo noi tranquillamente a giro per la casa . Ma la figura di merda é in agguato: stavamo infatti per uscire quando entra in casa il su babbo... "Buonasera"!! Non so cosa l'abbia fermato dal cacciarci tutti! Mi metto i doposcì che mi sono portato e facciamo un po’ a pallate anche con Giulia. Il Chella si oppone a prendere lo slittino sostenendo che non è accessibile ed è coperto da un sacco di scaffali. Infatti appena Pippo prova a tirarlo fuori ci riesce al primo tentativo.. Dai racconti del Chellini mi aspettavo fosse più piccolo e invece é un buon slittino per davvero!! Lo collaudiamo in una stradina davanti casa. Vanno il Chella e Pippo e si ribaltano alla grande... Si va poi io e lo Spado.. Si fa una quindicina di metri e ci si cappotta.. Si sta in terra a ridere qualcosa come 5 minuti prima di ritrovare la forza di mettersi in cammino. Andiamo al bar e quindi a Custoza dove ci cimentiamo con la prima discesa, anche se in realtà era un rampa di scale!! Quindi a ogni scalino lo slittino sballottolava dando dei bei colpi alla schiena.. lo Spado , utilizzato con test per la discesa per poco non s’ammazza. Sia sugli scalini sia poco quando calcola male una discesa e finisce addosso ad un albero! Ci spostiamo di nuovo, facciamo altre discese e chiudiamo con la discesona dietro a scuola. Lo Spado viene costretto nel viaggio di ritorno a portare lo slittino appresso e solo per un po’ di lavoro fa un mucchio di storie. Ma il meglio si verifica quando con il Chellini ci si mette a fare gli angeli sulla neve, lo Spado butta lo slittino in terra e lo abbandona allontanandosi scuotendo la testa.. scena fantastica! Torniamo al bar, compro le sigarette allo Spado, faccio due chiacchiere con Giulia, gli tiro due pallate e torno a casa con Pippo. Una volta al caldo mando un mex a Erica , anche se è quattro mesi non ci parlo!! "Potevi venì oggi, ci siamo divertiti !" Aggiungo poi che sto solo provando a fare due chiacchiere e se lei non vuole non la posso obbligare. Mi risponde solo che non passava il tram per venire. Alla fine le chiedo se le andasse di ricominciare a parlarsi. La risposta é ciò che mi immaginavo "Io ci farei anche pace con te però se si torna amici Riccardo mi lascia quindi mi limito a non fare l’incazzata visto che frequento il bar " La cosa mi lascia di stucco, ma é possibile che sia cosa stupida! "E ti sembra una cosa intelligente?" "Non molto forse ma sono troppo affezionata a Riccardo" . Alla fine le dico che la capisco.. anche se non è vero! Buonanotte!!
MORALE DELLA FAVOLA:
1) Dopo 7 anni ho sempre un ricordo spensierato , felice e divertente di quel pomeriggio innevato... quindi posso solo ringraziarvi!!!
2) Erica, potevi venì a fa a pallate!!
BONA!!
lunedì 2 gennaio 2012
UN CAPODANNO D'ALTRI TEMPI
Non ho intenzione di raccontare il nostro capodanno per filo e per segno, voglio solo farvi partecipi di una situazione venuta a verificarsi in un preciso momento nell'arco della nottata, che rappresenta un po' lo specchio di tutto quello che ci è capitato.
Firenze, ore 06.10 del mattino.
Alessandro Rossi e il sottoscritto sono sdraiati all'interno di un condominio sugli scalini tra il piano terra e il piano primo. Riaccompagnati da un pulmino di 20 persone dalla festa allo stadio sono stati presi da un attacco allucinante di freddo e si sono rifugiati dentro un condominio, la cui porta d'ingresso era divinamente aperta. Dopo un vano tentativo di dormire in piedi dentro l'ascensore i due hanno optato per una soluzione comodissima, provare a dormire sdraiati in orizzontale per le scale.
Stesso orario , stazione di Firenze Campo di Marte
Francesco Gagliardi reduce da una sbornia impegnativa e Andrea Barabuffi sono riusciti successivamente anche loro a prendere una navetta e a farsi portare alla stazione. Subito chiamano i già citati Rossi e Gualtieri , senza ricevere risposta, i due stanno infatti dormendo dentro il portone di prima. Viene constatato che il primo treno per Siena sarebbe passato dopo circa 3 ore. Chino per sopperire a una crisi di fame decide di prendere un panino da un distributore automatico: un misto di gomma e formaggio scaduto da un paio d'anni, per di più gelido. Come un cazzotto nello stomaco, che peggiorerà ultieriormente il suo stato fisico.
Stesso orario , Fiesole
Matteo Ceccarelli, dopo essere riscito a perdere qualcosa come quattro navette è rimasto da solo fuori da un castello in cima a una collina con una temperatura tra i -10 e gli 0 gradi. Non passerà più nessuna navetta e i taxi non hanno nessuna intenzione di arrivare fin lassù. Scene da bear grylls. "Come sopravvivere nell'ostile fiesole una notte al freddo, dopo aver mangiato e bevuto come un maiale". Si accende un falò, riduna dei seguaci, ha ancora la forza per brasare un'altra pochina di fica. Complimenti al Cecca, un essere umano sarebbe morto di freddo!
Per la cronaca alla fine tutti sono tornati a casa. Grazie all'utilizzo di
A) Navette
B) Gambe
C) Tram
D) Taxi
E) Treni
F) Jeep
L'importante è dare lavoro a tutti!!!
AUGURI!!!!!!!!